>> AFFERMAZIONE: [Pagina 93] John McMaster disse: “Il vero motivo per cui Hubbard fu cacciato dalla Rodesia è che aveva emesso assegni a vuoto.”

>> INFORMAZIONI CORRETTE: Questa è pura invenzione. Le informazioni corrette su quanto è successo sono reperibili in una dichiarazione scritta il 17 luglio 1966 dal sig. Hubbard dal titolo “Rapporto sulla Rodesia”. Questo documento include tutti i dati su tutte le proprietà che il sig. Hubbard acquistò in Rodesia: ”Ho comprato una casa a Salisbury, al 31 di John Plagis Avenue, Alexandria Park; un hotel sul lago Kariba e una fattoria. Avevo in programma di fare altri investimenti. Usavo il mio capitale personale del quale avevo disposizione quando ero in Sud Africa e che fino a quel momento non avevo mai usato per simili progetti.”

Nel suo rapporto il sig. Hubbard tratta anche dell’argomento “costituzione basata su un-uomo-un-voto” che stava venendo vagliata dal sistema governativo locale e che avrebbe dato un voto a ogni uomo, e spiega in che modo gli fu rifiutata l’estensione del visto: “Sabato, 9 luglio, ho ricevuto un ordine dal Capo del Servizio Immigrazione che mi informava che il mio visto non sarebbe stato esteso e quindi avrei dovuto lasciare il paese alla sua scadenza, il 18 luglio 1966. Questo mi lasciava solo tre giorni lavorativi per terminare affari piuttosto grandi.”

La notizia pubblicata spiegava in modo dettagliato quale fosse il suo patrimonio finanziario a quel tempo: “Il governo ha forzato il sig. Hubbard a lasciare all’incirca 150.000 dollari di patrimonio quando è partito dalla Rodesia, e anche la sua auto”. Il sig. Hubbard partì dalla Rodesia il 15 luglio 1966 diretto a casa in Inghilterra.

Scrisse inoltre: “Lascio il sig. Lawrence Hautz, un ricco americano che viveva in Rodesia da tredici anni, come curatore dei miei affari, dandogli un mandato e un’abbonante quantità di denaro per pagare tutti i conti, gli stipendi e i debiti.”

Il sig. Hautz inviò quindi una lettera al direttore della banca ruguardante proprietà e il patrimonio del sig. Hubbard e, indicativo degli scopi umanitari che il sig. Hubbard si prefiggeva per l’Africa, il sig. Hautz chiudeva questa corrispondenza con: “Speriamo di utilizzare qualsiasi profitto ne possa derivare per una fondazione no profit per l’istruzione in Africa e una ricerca storica amministrata da me da parte di una società opportunamente costituita”.